Diario di un viaggio desiderato

Finalmente tutto è pronto, dopo 11 mesi di lunga attesa si sta concretizzando la partenza.
La valigia già praticamente pronta dallo scorso anno va controllata, i pochi “stracci” da portare, gli scarponi, le poche ma importanti medicine, lo spray antizanzare, lo shampoo ed il dentifricio risultano il corredo ottimale per questo tipo di missione  programmata dall’associazione per il 2010  nella regione del Keren  in Eritrea.

Tutto è pronto, aggiungo in valigia un’ abbondante porzione di formaggio grana e di speck  rigorosamente Trentino da centellinare nella dispensa per tutto il periodo di permanenza in Eritrea per l’intero gruppo, i famigerati capellini e magliette tutte di misura S  recuperati qua e là dagli sponsor ed infine, dividendo il tutto con l’amico Gigi, due dozzine di modelli Balsetta  con relativa colla, spilli e carta vetrata per realizzare un desiderio e una promessa fatta agli amici più vicini a questa mia passione.

Il giorno prima Manuel, Rosa ed amici che involontariamente ho coinvolto anche emotivamente, mi confortano sulle mie preoccupazioni legate al rilascio dei permessi e a qualche pensiero per i miei genitori che anziani e con qualche acciacco di gioventù ma che tutti gli anni mi raccomandano la massima attenzione condividendo in ogni caso questa mia passione, sono pronto per la partenza .

Si parte di prima mattina per Milano, imbarco con destinazione Cairo poi Asmara, 23 ore di viaggio poi finalmente si può riposare per alcune ore su un “ morbido “ materasso  poi una  rapida  colazione e via per la richiesta della patente Eritrea ed il prezioso visto per raggiungere e circolare
nella Regione del Keren.  Non mi soffermo su questo argomento ma penso che a volte la provvidenza divina aiuti veramente chi vuol aiutare gli altri, infatti tutto va e l’indomani raggiungiamo il paese di Feledareb  luogo dove ci aspetta il nostro impegno annuale programmato.

Il gruppo si divide in due squadre seguendo il progetto agricolo e il progetto scuole e i lavori partono con frenesia e consapevolezza che nel nostro breve periodo di permanenza bisogna terminare i lavori previsti, che sono tanti, dalla costruzione delle capriate e relativa copertura del tetto, agli impianti sanitari e elettrici, pavimenti pareti e finestre ed infine tamponamenti e intonaco compreso. Tutto fortunatamente si è concretizzato senza particolari intoppi e in maniera “quasi” perfetta visto che in Africa tutto è possibile ed adattabile al momento e alle esigenze.

Finalmente, nella mezza giornata di libertà, aiutato dai compagni e dalle suore in qualità di interpreti ho potuto allestire la scuola di aeromodellismo FIAM che, devo dire, ha avuto un buonissimo risultato attivando nei ragazzi l’entusiasmo e la voglia di apprendere, anche per la semplice costruzione di un balsetta!!!  Ma l’eccitazione alla vista della balsa, della colla rapida , della carta vetrata e poi il lancio e il volo del modello hanno reso a tutti noi un’infinità di soddisfazione e di orgoglio anche per la nostra Federazione.

L’entusiasmo dei ragazzi è stato alle stelle per diversi giorni, anche se gli atterraggi si sono rilevati spesso piuttosto duri visto che lì di prati e soprattutto di erba  non se ne trova molta, ma alla fine la soddisfazione di tutti, ragazzi, bambini, suore, volontari è stata tale da farci dimenticare anche la fatica fisica di quei giorni, e da aiutarci a superare le peripezie che avremmo dovuto compiere per tornare in Italia, e di cui non sapevamo per fortuna ancora nulla!!!!

Attraverso le foto allegate potrete rendervi conto di come si vive in quel paese martoriato dalla fame, dalla sete,  ecc.ecc.ecc.  e se pensate che un solo  euro  al giorno è la paga (quando c’è lavoro) che viene corrisposta ad un operaio locale, potrete rendervi conto di come ogni gesto di solidarietà sia qualcosa di veramente importante per loro.

Claudio Dorigoni