Perché non costituire un COMITATO per la tutela dell’aeromodellismo?

    Dopo aver consultato alcuni esperti cui è stato sottoposto quanto sta avvenendo in Italia a sfavore dell’aeromodellismo è opinione comune che l’unica possibilità che resta per tutelare la nostra attività dal possibile decadimento, causato da disposizioni non pertinenti nei suoi confronti, sia quella di costituire, in base al Codice Civile, un Comitato per la tutela della nostra attività, così come già fatto in altri casi anche recenti (referendum)  e come fanno quasi normalmente altre categorie di consumatori o i cittadini di quartiere.
    Questi esperti  suggeriscono infatti di mettere da parte il desiderio di organizzare nuovi enti, nuove associazioni, nuovi organismi federativi, scrivere lettere, ed altro del genere, in quanto queste iniziative pur assolutamente valide in linea di  principio, ben difficilmente avranno oggi la possibilità di ottenere “giustizia” anche perché è risaputo che  gli aeromodellisti italiani si muovono in modo sparso e non coordinato.
    E’ quindi da ritenersi che un Comitato, come stabilito dalla Costituzione italiana, se riuscirà a raggiungere un numero consistente di adesioni, se verrà regolarmente registrato e dotato di codice fiscale, se si avvarrà di un statuto dedicato, se avrà dirigenti autorevoli, potrebbe avere una qualche possibilità legale di presentare a chi di dovere delle valide istanze a favore della nostra attività, cercando quindi di indurre chi sta emettendo regole, che non sono adatte alla nostra categoria, a calibrarle meglio sulle nostre esigenze.
    Questo Comitato, che è una comunione di scopo riconosciuta dal Codice Civile, destinato a sciogliersi come tutti i comitati non appena raggiunto l’obiettivo prepostosi, dovrà interfacciarsi con AeCI, con ENAC, con il Ministero dei Trasporti, con quello degli Interni e con quanti altri irregimentano lo spazio aereo, utilizzato anche dagli aeromodellisti.
    Se a questo Comitato si iscrivessero tutti i soci delle varie organizzazioni nazionali, quali ad esempio la SAM Italia, la SAM2000, la F4J, la F5J, la FANI, gli Aero Club monospecialistici, le SAL (Sezione Aeromodellistica Locale) degli Aero Club pluirispecialistici, il Cisalpino e via via tutti coloro che appartengono alle varie organizzazioni esistenti in Italia, se per una volta sola gli aeromodellisti italiani mettessero da parte le varie sigle o il loro individualismo per riunirsi temporaneamente tra di loro avendo come unico intento quello di lottare uniti contro tutto ciò che sta imbrigliando, per non dire distruggendo, la loro attività, potrebbe esistere una valida possibilità legalmente riconosciuta e quindi autorevole  di essere ascoltati e quindi di indurre, si spera, chi di dovere a prendere delle decisioni condivise.
    "Vox populi vox dei", recita un antico detto che afferma una verità incontrovertibile: quando il popolo è concorde nessuno lo può fermare !
    Se nascerà in fretta questo Comitato, impostato secondo le leggi vigenti e con questi intenti, la FIAM® porrà a disposizione di questo Comitato il peso numerico dei propri soci che uniti a tutti gli altri costituirà una massa critica assai importante.
    Ovviamente per organizzare questo Comitato ci saranno delle spese e quindi ogni aderente dovrà versare un contributo seppur modesto che, ipotizzato in € 1,00 (uno//0 per aderente e ca 10.000 adesioni, costituirà una buona base economica per operare al meglio.
    E’ evidente che dovranno sottoscriverlo un numero imponente di teste, ovviamente dovrà esserci un Presidente che, è auspicabile, possa essere un avvocato, un giurista o altro uomo di legge o al limite un politico importante, ovviamente i risultati non potranno essere né certi né immediati, ma una cosa è altrettanto certa: uniti si vince, disuniti si perde.
    Segnalando che Il Comitato è un ente, previsto dall'ordinamento giuridico italiano, che persegue uno scopo altruistico generalmente di pubblica utilità, ad opera di una pluralità di persone in base agli artt. 39 e 52 del Codice Civile e che agisce in base a regole precise, sarebbe interessante conoscere il pensiero sia dei singoli aeromodellisti che di coloro che gestiscono queste associazioni in Italia e per far ciò potrebbe essere usato l’indirizzo di posta elettronica già esistente in FIAM® “Domande e risposte”.
    Confermo fin da subito che in questo Comitato il sottoscritto non sarà assolutamente operativo lasciando ad altri quindi la gestione dello stesso, sicuro che la maggioranza degli aeromodellisti italiani  è costituita da persone che intendono costruire e non demolire, soprattutto in questo periodo molto particolare.

Adolfo Peracchi