“… ah, alla fine sono riusciti a farti fuori…!”.

Diversi appassionati di elicotteri RC  ci hanno chiamato e scritto in quanto sono rimasti molto stupiti, se non indignati, dalla gravità di quanto accaduto a Claudio Dorigoni nella sua qualità di caposquadra F3C-F3N e da lui raccontato direttamente su queste stesse pagine con grande pacatezza per cui mi sento in dovere, derogando  all’impegno che mi ero imposto di non parlare più di aeromodellismo agonistico, di aggiungere qualcosa sulla vicenda che dovrebbe dare un visione più coerente della attuale gestione dell’aeromodellismo in Italia.
Innanzitutto è bene sapere che il concorrente “veterano” citato dal Dorigoni nel precedente scritto è un aeromodellista abbastanza anziano sia di età che del settore agonistico F3C il quale, messo al corrente della sua esclusione dalla squadra per il CdM in Austria, ha reagito pesantemente contro il suo caposquadra, accusandolo presso l’ente  di una serie di scorrettezze, più presunte che vere, così come ha sentenziato anche il Procuratore Federale di Torino.
Poiché è sempre facile vedere la pagliuzza e dimenticarsi della trave vorrei ricordare, tanto per citare qualche caso imbarazzante che lo riguarda, che detto “veterano” nel 2002 non ha voluto  sfilare sotto la bandiera italiana assieme alla sua squadra in Giappone in occasione dell’inaugurazione del campionato del mondo per  gravi contrasti con gli altri suoi colleghi azzurri.
Oppure che nel campionato d’Europa F3C in Inghilterra nel 2006 è stato ripreso più volte dal capomissione in quanto passava il suo tempo, e molto spesso anche pranzava, con la squadra tedesca snobbando di fatto ed in continuazione i propri colleghi italiani.
Ma l’ultima perla del suo curriculum comportamentale, è stata la sua partecipazione alla gara di C.I. organizzata il 7/8 novembre scorso da ACAME a Verona dove, al contrario di tutti i suoi corretti colleghi, non ha provveduto ad effettuare l’iscrizione nei termini stabiliti e solo perché il caposquadra “scorretto” non ha voluto infierire su di lui, è stato  ammesso alla competizione.
Alla luce di questi episodi incontrovertibili e con testimonianze consolidate è facile farsi una domanda: chi è il vero e conclamato scorretto? Lui o il Caposquadra Dorigoni?
Un altro personaggio che pur non essendo citato esplicitamente da Dorigoni rappresenta, quantomeno, la quintessenza della spregiudicatezza è il caposquadra fresco di nomina, molto amico del predetto veterano, nonché nuovo responsabile di categoria F3C-F3N per il 2016, che, guarda caso, aveva escluso direttamente a me ed in maniera assolutamente categorica, di volere o potere fare il caposquadra perché, parole sue, lui era ben contento di fare il giudice nazionale ed internazionale e mai avrebbe accettato un incarico di questo genere che mal si conciliava con quelli in essere. Alla faccia della coerenza !!!
Altro esempio della sua eccelsa limpidezza nei confronti di Dorigoni è il fatto che ad un concorrente che gli chiedeva lumi sulla partecipazione alla terza gara di novembre, avrebbe risposto che era un chiaro “bluff” del Dorigoni in quanto la stessa non si poteva effettuare perché lui era stato “cassato” dalla carica di caposquadra dimenticando, forse, che il depositario dell’evento non era il Dorigoni ma l’Aero Club ACAME e che la sua carica di responsabile di categoria, ammesso che in questo caso fosse utile, era ancora in essere tanto è vero che solo il 10 Novembre e cioè due giorni dopo la fine della gara stessa, ovviamente autorizzata dall’AeCI, gli è stato definitivamente tolto tale incarico, ma sempre a partire dal 2016.
Nell’ ”accettare” detta carica questo particolare soggetto, tra l’altro socio di FIAM e di ACAME, ha dimostrato di essere poco trasparente, di rappresentare uno dei tanti campioni di incoerenza che girano nel nostro mondo ma anche di avere una pessima conoscenza dei regolamenti operativi e ciò potrebbe far ritenere che voglia gestire la categoria in maniera del tutto personalizzata in quanto ricopre sia la carica di giudice nazionale, sia di giudice internazionale, sia di caposquadra e sia di responsabile di categoria. Manca solo che faccia il concorrente e poi il cerchio si chiude con buona pace di tutti !!!
Il terzo personaggio che ha contribuito egregiamente alla “defenestrazione” del Dorigoni è un nemico storico della FIAM, tra l’altro da sempre e stranamente in stretto contatto con il suddetto caposquadra designato e molto poco con il Dorigoni, che da qualche tempo è diventato il responsabile del settore aeromodellistico presso l’AeCI visto che l’effettivo titolare ha dato, da qualche tempo, le sue dimissioni irrevocabili.
Anche questo soggetto ha ostentato in un primo tempo a Dorigoni, ovviamente a voce e mai per iscritto, piena solidarietà per quanto gli stava capitando salvo poi dichiarare all’ AeCI che lui  aveva sbagliato nell’escludere il “veterano” dalla squadra! Anche questa è coerenza!!!
Poiché è del tutto evidente che un caposquadra, proprio per la delicatezza dell’incarico, deve poter decidere in piena autonomia la composizione della squadra, dovrebbe essere ingiustificabile che l’ente che lo ha nominato interrottamente per oltre 10  anni metta in discussione, e  solo ora, le sue capacità di giudizio e le  sue conoscenze tecniche, tenuto anche conto che numerosi altri capisquadra, che proprio in base a questo sacrosanto principio hanno fatto le loro scelte anche sgradite a qualcuno, non hanno mai avuto questo tipo di trattamento.
Guarda caso quel caposquadra che nel 2003 aveva deciso di lasciare a casa tempo addietro l’intera squadra F3J dai mondiali di categoria, è stato supportato  da AeCI in questa sua decisone nonostante  il Presidente dell’ Aero Club di cui quei concorrenti erano soci, avesse fatto fuoco e fiamme e minacciato sfracelli se la squadra fosse rimasta a casa, come invece è avvenuto.
Guarda caso quel caposquadra che nel 2006 non portò ai mondiali F3A un famoso concorrente, tra l’altro assai importante anche per via del mestiere che faceva, fu egregiamente supportato in tale sua decisione dalla Commissione Centrale dell’ente  in quanto, sentenziò, detto caposquadra aveva  rispettato pienamente il mandato ricevuto ed aveva esercitato coerentemente  la sua  discrezionalità di scelta.
Altri tempi sosterrà qualcuno, ma non tanto se si ripensa che un altro caposquadra ha lasciato recentemente a casa i componenti della intera squadra F2D, che la FIAM dal 2004 aveva invece ben  inserito tra gli azzurri, senza  che l'AeCI, come è giusto che fosse, anzi che sia,  battesse ciglio.  
E sapete chi era quel caposquadra? Nientedimeno che l’attuale responsabile della commissione aeromodellismo di cui sopra !!!, Che si tratti del famoso “due pesi e due misure”?
Potrei citare altri casi di questo genere ma sarebbe inutile in quanto, fino a giugno scorso, mai e poi mai l’ente, o una sua commissione, è intervenuto nel giudicare una decisione presa dal Caposquadra in ordine alla composizione della squadra a lui affidata anche se allora come ora “gli esodati” hanno tentato di “incendiare la prateria”.
Potrei continuare ricordando che questa decisione, che definire triste è semplicemente pleonastico, è un precedente inquietante, che limita sicuramente la libertà operativa, la buona fede e la volontà del caposquadra, che neanche negli sport dove i capisquadra sono lautamente pagati ciò avviene, che Dorigoni potrebbe rivolgersi al CONI per avere giustizia, che decisioni di questo genere minano la credibilità di chi le prende, che ……. che …… ma preferisco fermarmi  qui perché quando succedono cose di questa gravità per di più agevolate dal comportamento quantomeno poco trasparente di aeromodellisti ben conosciuti, vuol dire che l’attività agonistica italiana è malata, molto malata e che neanche le cure più invasive potrebbero riportarla in vita.
Anche se la tempra seria e corretta di Claudio Dorigoni è assai coriacea a questi avvenimenti, per lui e per tantissimi altri inconcepibili, ritengo che possa  trovare motivo di consolazione ripensando a quanto dettogli direttamente dal caposquadra F3J (coordinatore/responsabile dei capisquadra ???)  che nel giugno scorso ha commentato quanto avvenuto con un istintivo ma inquietante “… ah, alla fine sono riusciti a farti fuori…!”.
Che adombrasse che tale decisione fosse conseguente al fatto che Claudio Dorigoni è un pilastro dell’ACAME e della FIAM e che quindi colpendo lui in pratica si cercasse di colpiree la FIAM e l’ACAME? No, no non può essere vero! Non ci posso credere !!
Non credo proprio che un ente pubblico che si autocertifica come un palazzo di cristallo e che gestisce, o vorrebbe  gestire, uno sport dilettantistico come l’aeromodellismo si possa comportare così.
Dai non scherziamo, per favore !!!

Adolfo Peracchi