Una grave caduta di stile

      Anche se c’era da immaginarlo, non pensavo che il signor De Robertis avrebbe imboccato una strada di così basso livello e che gli ha fatto perdere, credo, anche quel poco di credibilità che dovrebbe contraddistinguere uno che di mestiere scrive e stampa una rivista.

      Quella sanzione comminatagli dalla FIAM® deve averlo così colpito da farlo scivolare in basso, molto in basso allorché  ha  dileggiato, come al solito sui social, la FIAM® con quella osservazione, ahimé che definire infelice è un eufemismo (altri, invece, preferiscono dedicarsi all’organizzazione delle tombole natalizie) per aver organizzato ad Orvieto una tombolata in occasione del pranzo degli auguri natalizi.

      Il “signor” De Robertis, molto irascibile, come da lui riconosciuto  (mi girano subito i coglioni e m’irrigidisco) e quindi autoproclamatosi inadatto a fare serene valutazioni, con quella frase vergognosa e dileggiante ha preso anche una grande cantonata in quanto, come tutti sanno, questa nostra iniziativa è da anni organizzata a Natale per aiutare, con il ricavato della vendita delle cartelle della tombola, l’adozione a distanza di  bambini in Eritrea.

      Quest’anno l’evento solidale, anziché a Calcinatello, è stato organizzato volutamente ad Orvieto e cioè in Umbria, zona recentemente terremotata, per raccogliere con lo stesso sistema, come ampiamente comunicato, del denaro da devolvere a favore dei terremotati di quelle regioni.

      All’iniziativa di quest’anno, meritoria per i più ma molto meno per il “signor” De Robertis, hanno partecipato, come riportato sulla precedente notizia, oltre ad una cinquantina di soci anche i Sindaci dei comuni di Orvieto e di Castel Viscardo, accompagnati dalle loro consorti, nonché il responsabile della Protezione Civile - Gruppo Volontari Valnerina - con alcuni volontari, che hanno giocato alla tombola e vinto senza complessi di alcun genere dando così, con la loro presenza, una valenza ed un significato assai particolare a quello che è stato considerato da tutti come un bel gesto di solidarietà e generosità verso i più sfortunati.
      Non è la prima volta che il “sor Cesare” precipita in queste maleodoranti cadute di stile ma stavolta credo che, come si dice, “l’abbia fatta fuori dal vaso” perché un conto è prendersela con la FIAM® e con il suo Presidente ed un conto è dileggiare coloro che sfortunatamente hanno perso tutto, dalla casa alla vita.
      Spesso la solidarietà passa anche attraverso dei semplici gesti ed anche le tombolate, checché ne pensi questo “illuminato” direttore che si crede dio in terra, possono essere un buon veicolo per raggiungere un nobile obiettivo.

Adolfo Peracchi