Autori Franco Bugada e Carlo d’Agostino
Editore FIAM Federazione Italiana Aero Modellismo
142 pagine - foto B/N -

     Anche questa volta “debbo” presentare per conto dell’editore il volume che Franco Bugada e Carlo d’Agostino hanno curato amorevolmente e con grande professionalità.
     Mi considero quindi un uomo fortunato non solo per questa piacevole incombenza ma anche per aver potuto vivere i cosiddetti “anni ruggenti” del V.V.C. dove sono stato, per alcuni anni, ai vertici della categoria più spettacolare, più complessa e più difficile e cioè il Team Racing o, per dirla all’italiana la “Corsa a squadre”
     Mi considero fortunato anche perché attraverso la progettazione, la costruzione e l’uso di questi sofisticati modelli e motori ho potuto conoscere ed apprezzare, proprio perchè mi sono cimentato con loro in epiche “battaglie” agonistiche a Roma, Lugo, Milano, in Inghilterra, in Belgio, in Francia, in Polonia aeromodellisti e piloti eccezionali.
     Piero Fontana, Roberto Pennisi, Silvano Onesti, i fratelli Rossi, i fratelli olandesi Metkemeier, i russi Onoufrienko e Krasnoruscki, gli austriaci Fischer, Straniak con il progettista di motori omonimi Paul Bugl, e tantissimi altri che nati più o meno durante la seconda guerra mondiale avevano, come tutti quelli di quell’epoca, un prorompente desiderio di primeggiare, di impegnarsi, di produrre, di costruire....non solo per se stessi ma anche per l’intera comunità.
     Terminata la finale della gara dove, ovviamente, ci si scambiavano anche colpi proibiti (... ricordo come fosse oggi che Piero Fontana, in una combattutissima semifinale della Coppa d’Oro FA a Lugo nel ‘77, piazzatosi alle mie spalle allungava e ritirava la mano in continuazione cosicché i cavi del suo modello - acciaio da 0,30 mm. di diametro - mi seghettavano dolorosamente il collo...), il rispetto e l’amicizia cancellavano istantaneamente tutto ciò che era avvenuto nel cerchio dei piloti salvo poi tornare a “dissertare” animatamente su quel giudice ... o anche .... “certo che se il mio meccanico anzicchè (!!!) farlo partire al secondo colpo ...” per poi spellarsi le mani alla premiazione anche se in quel caso, da non ripetersi, avesse vinto l’altro.
     Ma anche le selezioni per partecipare ai campionati Internazionali erano molto combattute ed assai frequentate al contrario di oggi perchè, proprio per stimolare la competizione e quindi il miglior esito della trasferta internazionale, essendo tantissimi i concorrenti che anelavano ad indossare la maglia azzurra, veniva organizzata, tramite il Caposquadra affiancato anche dal Capomissione, una selezione specifica addirittura su piste di volo diverse da quelle usuali ed ove le prime quattro/cinque coppie del campionato Italiano di quell’anno si confrontavano tra di loro al cospetto dei migliori giudici di quel momento.
     Ne ricordo una combattutissima, effettuata sulla pista di Lucca nel 1980, valida per poter partecipare al Campionato Mondiale in Polonia, alla quale parteciparono le migliori coppie del momento e cioè Alberto con Paolo Cipolla, il sottoscritto con Carlo Cipolla, Gino Voghera con Marco Menozzi ed anche i bravissimi siciliani Arcifa/Castro. In quella occasione si doveva effettuare un ottimo tempo sia con il modello A che con il modello B.....non come oggi dove è già difficile ottenere una classifica con 5 partecipanti per poter omologare il Campionato!
     Altri tempi, altri uomini, altre istituzioni evidentemente anche perché una volta la conquista del titolo di Campione Italiano o la vittoria in una gara Internazionale era assai apprezzata dalla Società Sportiva di appartenenza (Aero Club locale) che spesso organizzava anche delle speciali feste di premiazione con la partecipazione dei soci piloti e dei dirigenti del Club, mentre ora, salvo rarissimi casi, sembra che l’aeromodellista sia solo quel “bambino poco cresciuto” fonte però di possibili contributi derivanti da iniziative burocratiche atte solo a spillare denaro.
     Continuo a ricordare con grande piacere le premiazioni organizzate all’Aero Club di Milano, per il quale io e tanti altri bravi aeromodellisti gareggiavamo, quando i dirigenti del l'Aero Club consegnavano con grande enfasi e parole di stima e di riconoscenza le medaglie di Campione Italiano mentre i Presidenti di allora, dall’ Ing. Guagnellini al Comm. Betelli per finire con l’Avvocato Corte, accompagnavano una vigorosa stretta di mano e la platea riservava grandi applausi ai vincitori che avevano così dato lustro all’Aero Club di appartenenza.
     Da tempo ciò non avviene più e questo è molto triste perché il valido aeromodellista, campione o non, è una risorsa, come potrete ben leggere su questo libro, che non deve essere messa né in secondo piano né osteggiata.
     Buona lettura a tutti.

Adolfo Peracchi
Presidente Federazione Italiana Aero Modellismo.

Chi volesse averne una o più copie può farne richiesta alla Segreteria