Continuiamo a parlare di Comitato

- Avviene che il rappresentante di ENAC presente ad un convegno tematico sull’aeromodellismo abbia chiesto agli astanti: ma chi vi rappresenta oggi?
- Avviene che sui Forum si cerchi di costruire una organizzazione cosiddetta politica che rappresenti gli aeromodellisti presso le autorità tutorie.
- Avviene che all’estero nascano organizzazioni aeromodellistiche che vorrebbero porsi come interlocutori privilegiati nei confronti degli enti europei che dovrebbero legiferare.
- Avviene che, sconcertati da quanto potrebbe essere proposto dalle nostre autorità tutorie, alcuni club si sciolgano ed i relativi soci si diano alla … macchia.
- Avviene che l’ente pubblico Aero Club d’Italia, che per legge dovrebbe interessarsi di difendere i diritti degli aeromodellisti, poco si interessi di questo problema in quanto in questo momento ne ha altri da risolvere.
- Avviene …..

Insomma in questo variegato contesto gli aeromodellisti debbono rimboccarsi le maniche e cercare di fronteggiare gli eventi ma si presentano in maniera sparsa, senza una vera rappresentanza collettiva numericamente valida, e quindi con minime speranze di ottenere risultati positivi di fronte alle autorità tutorie.
Attenzione, non stiamo dicendo che queste iniziative siano negative, ci mancherebbe, ma stiamo affermando che non avendo un soggetto aggregante unico queste iniziative potrebbero non ottenere quanto meritano.  
Ecco perché gli esperti così consultati hanno suggerito di organizzarsi in “un unico soggetto aggregante” e di fondare quindi un Comitato che:

  1. è assai diverso da una associazione i cui scopi possono essere molteplici mentre quello del Comitato è univoco e ben determinato,
  2. ha la possibilità di essere preso in considerazione da chi conta perché la Costituzione Italiana gli assegna una valenza importante in quanto, tra l’altro, si prefigge un compito ben preciso,
  3. riunisce in una organizzazione unica e snella specifici cittadini che hanno come unico intento la difesa dei propri diritti,
  4. opera solo per il periodo necessario al raggiungimento dello scopo e si scioglie non appena ottenutolo,
  5. riunisce, secondo la legge italiana, cittadini aeromodellisti con esigenze assai diverse tra di loro per raggiungere uno scopo comune a tutti,
  6. non si identifica con una sigla ma fa della operatività collettiva indirizzata a quel determinato fine sociale la propria unica bandiera,
  7. ha una operatività più snella e quindi sarà molto più operativo,
  8. non ha marchi di sorta da sbandierare ma solo l’obiettivo, temporaneo, di riunire tutte le forze aeromodellistiche italiane per raggiungere un unico scopo: la salvaguardia della attività.

Cosa è un COMITATO e cosa fa

Un gruppo di cittadini decide di costituire un Comitato per la realizzazione ed il sostegno di un'iniziativa precisa, di uno scopo determinato e non generico. In questo caso la difesa degli interessi vitali dell’aeromodellismo.
Il Comitato, si propone di creare un collegamento fra tutti coloro che vogliono sostenere questo scopo e coordinarli al meglio nell’indirizzare le istanze a chi di dovere.
Questo Comitato persegue finalità etico-solidaristiche e si pone come un ente che mira al conseguimento di obbiettivi rilevanti dal punto di vista sociale o di interesse pubblico nel campo dell’aeromodellismo.
Il Comitato iniziale è quello promotore nel quale i componenti si pongono come  scopo anche quello di raccogliere i fondi necessari per raggiungere un determinato obiettivo, mediante pubbliche sottoscrizioni.
Lo scopo può essere dei più vari: sostegno a persone ammalate, tutela dell'ambiente e del paesaggio, tutela di luoghi culturali, comitati civici di protesta, comitato per promuovere una determinata iniziativa culturale, comitato per la tutela della salute pubblica, comitato di quartiere per la gestione di un'emergenza, tutela dell’attività aeromodellistica, ecc., ecc.

Ecco i passaggi fondamentali:

A) Il patrimonio del Comitato è costituito dall’importo delle sottoscrizioni di tutti coloro che sono interessati al conseguimento dello scopo annunciato,
B) dopo essere stato costituito, il Comitato deve annunciare "Urbi et Orbi" il suo programma, rendere nota la sua esistenza, i suoi scopi e come intende raggiungerli, sollecitando anche tutti gli interessati a fornire il proprio pensiero ed a compiere le donazioni necessarie per finanziarlo,
C) lo scopo annunciato deve sempre essere mantenuto invariato per l’intera durata del Comitato e non può mai essere modificato, per evitare un abuso della pubblica fiducia,
D) nell'ambito dell'attività del Comitato, si usa distinguere due categorie di componenti: i promotori, cioè le persone che l'hanno costituito e lo gestiscono ed i sottoscrittori, cioè coloro che ne condividono lo scopo e versano le oblazioni (donazioni) per finanziarlo.
E) questi ultimi non devono necessariamente far parte o essere soci del Comitato, ponendosi nei confronti di questo come terzi,
F) il loro rapporto con il Comitato si esaurisce con l'oblazione,
G) tale rapporto è subordinato ad una corretta redazione dello Statuto, che deve prevedere i requisiti richiesti anche dalla legislazione tributaria,
H) spetta direttamente allo Stato Italiano vigilare sul Comitato mediante i suoi organi perché non si verifichino abusi della pubblica fiducia,
I) il Comitato, al suo interno, funziona come una associazione e ha organi simili a quelli di una associazione: l'assemblea, il consiglio direttivo, il presidente,
M) tutti i componenti del Comitato rispondono solidalmente e personalmente delle obbligazioni assunte per il conseguimento dello scopo,
N) il Comitato non può svolgere attività a pagamento nei confronti dei suoi soci, attività invece permessa nelle associazioni,
O) oltre la normale attività di raccolta fondi, Comitato potrà prevedere lo svolgimento di attività commerciali marginali, strumentali al raggiungimento dello scopo prefisso, come vendita di beni di modico valore e organizzazione di eventi pubblici utili alla raccolta dei fondi,
P) tutti i fondi raccolti, andranno naturalmente spesi per sostenere e raggiungere la finalità del Comitato,
Q) nel Comitato tutte le cariche, attive o passive, non hanno retribuzione alcuna salvo il rimborso delle spese vive sopportate ed approvate dal Consiglio Direttivo.

In pratica occorre:

  1. determinare lo scopo del Comitato e la sua attività specifica,
  2. prevedere almeno 3 soci fondatori, che formeranno il primo Consiglio Direttivo,
  3. preparare, in duplice copia originale, atto costitutivo e Statuto, necessari per creare il Comitato,inserendo tutti i requisiti e gli articoli previsti dal Codice Civile e dal regolamento fiscale,
  4. recarsi all'Agenzia delle Entrate per la registrazione del Comitato (indispensabile per ottenere i benefici fiscali previsti dal nostro ordinamento),
  5. richiedere l'attribuzione del Codice Fiscale, pagare la tassa di registro, acquistare i bolli da applicare agli atti ed infine presentare l’atto costitutivo e lo statuto in duplice copia presso l’ufficio “registrazione atti privati”,
  6. avvenuta la registrazione, la procedura per costituire il Comitato è terminata e da quel  momento il Comitato potrà iniziare la sua attività.

Come al solito risponderemo a tutti i quesiti postici.

Adolfo Peracchi