AeCI, che brutta figura!

     Nelle giornate del 18, 19 e 20 luglio si è tenuta a Trapani la manifestazione evento “Fly for Peace”, ispirata da alti contenuti etici ed umanitari e contraddistinta anche dall’aspetto spettacolare di un vero e proprio Air show di elevatissimo livello, con esibizioni acrobatiche civili e dell’aeronautica militare, oltre alla sempre stupefacente esibizione delle Frecce Tricolori.
     A tale manifestazione, programmata sotto il patrocinio e l’egida di comunità della Chiesa Cattolica, di rilevanti strutture civili e militari dello Stato, nonché di centri universitari e di studio localizzati nel territorio isolano, ha partecipato, con un proprio stand espositivo, anche l’Associazione Asd Novaera di Palermo, ente federato FIAM, al fine di propagandare l’attività e l’immagine dell’aeromodellismo.      Tuttavia, nonostante il nome “volare per la Pace”, non tutto si è svolto in modo esattamente “pacifico”.
     In particolare, il Comitato organizzatore di “Fly for Peace”, preventivamente contattato da Mario Giurlanda, socio trapanese del menzionato Club FIAM, aveva manifestato il proprio gradimento alla presenza di uno Stand del predetto Club nelle giornate del 18, 19 e 20 luglio, da ubicarsi nel “Villaggio della Pace” allestito a Trapani in occasione di questo evento di amplissima portata, per il quale era prevista anche la diretta su RAI 1 che avrebbe ripreso e trasmesso, fra l’altro, anche l’esibizione delle Frecce Tricolori.
      Convinto della validità e del risalto mediatico dell’evento, il Delegato Regionale FIAM della Sicilia Alberto Ragonese, nella doppia veste di presidente del Club e di rappresentante FIAM per la Sicilia, aveva preso accordi con il Comitato organizzatore e pagato anche quanto richiesto per partecipare.
     Nella giornata di venerdì 18, lo stand, unico nel suo genere, è stato allestito con l’esposizione di numerosi aeromodelli (turbine, riproduzioni, maxi, veleggiatori, old timer, etc.) e con l’installazione di un televisore dedicato alla trasmissione di filmati aeromodellistici di contenuto spettacolare, asservito anche ad un simulatore di volo, per promuovere l’immagine dell’aeromodellismo, molto spesso sconosciuto ai più. Insomma una propaganda dell’attività aeromodellistica a tutto campo!
     Sin già dalla giornata di venerdì, lo stand era stato visitato con interesse dal pubblico che aveva iniziato ad affluire, oltre che da esponenti e piloti dell’aeronautica militare che guardavano con simpatia, e in qualche caso con stupore, gli aeromodelli esposti, i filmati proiettati e, più in generale, l’evidente passione che animava i soci e amici presenti allo stand.
     E’ avvenuto però che due personaggi, un uomo ed una donna, si siano presentati nella mattina di sabato 19 luglio allo stand e senza mezzi termini - auto dichiarandosi esponenti dell’Aero Club D’Italia, senza ulteriori precisazioni – abbiano aggredito verbalmente, con toni e modi oltraggiosi, l’ignaro standista volontario, alla presenza dei numerosi visitatori che in quel momento – come del resto avvenuto per tutta la durata della manifestazione - affollavano lo stand, intimandogli di rimuovere immediatamente i due striscioni e la bandiera della FIAM in quanto, a loro dire, la FIAM si identificava come “organizzazione clandestina, illegale ed abusiva” e quindi lì non ci poteva stare.
     Lo standista, sentendosi a disagio anche perché così malamente aggredito di fronte a un pubblico allibito e disorientato, ha deciso di aderire all’imperioso dictat, anche per quieto vivere, ma di quanto avvenuto ha informato immediatamente Alberto Ragonese, in quel momento in viaggio da Palermo a Trapani.
     Quest’ultimo, non appena giunto, dopo aver protestato presso l’Organizzazione per l’inqualificabile comportamento tenuto dai sedicenti e sconosciuti esponenti dell’Aero Club d’Italia – frattanto volatilizzatisi, o almeno non rintracciabili - per niente intimidito, ha fatto ricollocare nello stand striscioni e bandiera FIAM.


     Probabilmente conscio che i mattinieri paladini dell’AeCI avessero esagerato, quanto meno nella forma, addirittura il Direttore Generale dell’AeCI, Generale Giulio Cacciatore, che già durante l’assenza del Sig. Ragonese aveva interloquito con il Sig. Giurlanda, si è recato allo stand di Novaera e, cercando di motivare meglio la richiesta (!!!), ha chiesto nuovamente ad Alberto Ragonese di rimuovere la pubblicizzazione della FIAM.
     Dopo una pacata, questa volta, discussione, il Delegato Regionale ha, preliminarmente, richiesto le scuse ufficiali da parte dei due sconosciuti ed irreperibili personaggi dell’AeCI e, contestualmente, ha ribattuto punto per punto le asserite motivazioni sottostanti alle pretese del rappresentante dell’ AeCI, respingendo la richiesta di rimozione degli stilemi FIAM contestati.
     Al riguardo, anzi, lo stesso Alberto Ragonese ha invitato il Generale Cacciatore, se convinto della legittimità delle proprie tesi, a farsi promotore presso il Comitato organizzatore dell’iniziativa di espulsione e chiusura dello stand di Novaera, sempre che essa fosse stata formalizzata per iscritto e firmata dai competenti responsabili, preannunciando, in tale ipotesi, il ricorso immediato alle vie legali con conseguente richiesta di risarcimento dei danni morali e materiali.
     Tutto finito? No, perché dopo un tentativo analogo effettuato da un rappresentante del Comitato organizzatore, richiesta anch’essa ovviamente respinta, è successo che si siano ripresentati allo stand di Novaera, il Direttore Generale dell’AeCI accompagnato, questa volta, dal Presidente dell’aero club di Palermo.
     Dopo aver rinnovato la richiesta di eliminazione della pubblicità alla FIAM, il Presidente dell’AeC Palermo, non ottenendo “ubbidienza” dai soci del Club conterraneo, ha effettuato alla fine un disperato e fors’anche maldestro tentativo offrendo ad Alberto Ragonese la rifusione di tutte le spese sostenute “purché lo stand venisse chiuso”. L’offerta è stata, ovviamente, respinta, a dimostrazione del fatto che le convinzioni e le idee non sempre sono in vendita.
     Successivamente alcuni soci nello stand hanno notato che un appartenente al corpo locale delle guardie municipali, munito di macchina fotografica, ha scattato alcune foto allo Stand e, in particolare, alla bandiera della FIAM.
     Dopo di ciò, è stato tutto tranquillo, nessuna lettera o altra comunicazione perentoria - pur preannunciate come velata minaccia - è stata consegnata al rappresentante dell’Asd, cosicché, per il resto della manifestazione, lo stand di Novaera, costantemente presidiato da soci, supporter, amici e simpatizzanti, è rimasto aperto e visitato da una marea di curiosi, ai quali sono stati distribuiti i gadget FIAM disponibili, mentre gli striscioni sono rimasti appesi al loro posto e la bandiera FIAM issata a sventolare nel Villaggio della Pace a Trapani.
     Da chi fosse formata quella coppia di mattinieri cecchini, furiosi ed ineleganti, più la signora che il signore, è stato scoperto solo successivamente dagli ignari aeromodellisti siciliani e tale scoperta ha lasciato un grave sconcerto in tutti loro in quanto si trattava addirittura del Presidente dell’Aero Club d’Italia e della sua Segretaria particolare.
     Noi crediamo che tutti coloro che, in questa vicenda, si sono opposti come tanti Davide senza timore reverenziale a questi moderni Golia, hanno dimostrato, con serietà, coerenza e coraggio di avere fatto la cosa giusta e, comunque, di avere un convincimento che valesse la pena difendere. Per loro stessi, per l’aeromodellismo siciliano e per quello nazionale che è stato, così, degnamente rappresentato.
     Anche se probabilmente l’episodio non si esaurisce qui, ci sia ora consentito di trarre tre semplici conclusioni:
la prima è che i massimi vertici dell’Aero Club d’Italia, pur avendo messo in campo tutto il proprio potere cercando di costringere dei semplici ed incolpevoli volontari a fare qualcosa di ingiusto, si sono dovuti ritirare sconfitti, anche nella loro dignità;
la seconda è la constatazione che questi aeromodellisti che fanno del puro volontariato la loro bandiera hanno validamente ed orgogliosamente resistito, e non era facile, a questi continui attacchi respingendoli così al mittente;
la terza è che nonostante l’evento fosse denominato “Fly for Peace” il rispetto, l’uguaglianza, i diritti, che dovrebbero contribuire proprio alla Pace, siano stati ancora una volta calpestati da parte dei dirigenti di questo ente aeronautico che ormai da troppo tempo si sente al di sopra di tutto e di tutti ma, che almeno questa volta, ha trovato, come si dice, pane per i suoi denti !

La sezione siciliana della FIAM