Scuola di aeromodellismo FIAM
via Internet
Secondo Corso
Il "Cocco Bill"

Appuntamento n. 6 (30 Giugno 2003)


Nelle precedenti puntate abbiamo visto come si realizza costruttivamente in tutte le sue parti il modello e, passo dopo passo, siamo arrivati a vedere nella sua compiutezza il risultato del nostro sudato, ma piacevole, ci auguriamo, lavoro. Tuttavia, per poter far volare il COCCO BILL, sono ancora necessari alcuni passaggi importanti che riguardano:
1) la realizzazione e il fissaggio del carrello
2) la sistemazione e la regolazione dei comandi
3) il fissaggio del motore e del silenziatore con il posizionamento del serbatoio per la miscela.

IL CARRELLO
E’ composto da due gambe realizzate in duralluminio dello spessore di mm 2. Il Duralluminio lo si trova in piccole lastre nei negozi di modellismo.
Ricalcare su cartoncino la forma della gamba del carrello così come appare sul disegno. Una volta realizzata la “dima”, con un punteruolo o più semplicemente con un chiodo ben appuntito tracciarne il contorno sulla lastra di duralluminio non trascurando di segnare anche i fori, sia del fissaggio che di quelli relativi al passaggio del mozzo delle ruote.
Con il solito archetto da traforo e con un po’ di pazienza ritagliate le due singole gambe del carrello. Con un trapanino praticate i fori da 3 mm quindi accoppiate i due pezzi aiutandovi con due bulloncini e stringete il tutto nel piccolo morsetto da banco, già illustrato nelle precedenti lezioni. Con una lima da ferro, si cerchi di pareggiare e rifinire il contorno ottenendo così le due gambe del carrello perfettamente uguali. Separatele e date la necessaria piega, come si vede nel disegno. Praticare i fori nella fusoliera e fissare il tutto con due bulloncini da 3 mm possibilmente con “grover” e dado “autobloccante”. In mancanza di questi, mettere un secondo dado (controdado) per poi eventualmente dare una piccola goccia di cianoacrilica e così essere sicuri che non si sviterà nulla.

Sopra, dall'alto in senso orario: la dima di cartone, la traccia con il punteruolo, la piastrina di dural con la traccia della gamba del carrello, il taglio.
Sotto, dall'alto in senso orario: le due gambe e la dima di cartone, le due gambe unite con i bulloncini, la finitura con la lima, le due gambe finite e piegate (attenzione alla piegatura!!: una gamba è destra e l'altra è sinistra).
I fori nella fusoliera per il fisaggio del carrello.
Il carrello al suo posto.

Per il fissaggio delle ruote utilizzeremo i soliti bulloncini da 3 mm, rondelle e dadi. Vanno bene quelle con diametri che vanno dai 3 ai 4,5 cm e quelle più leggere possibili.
Seguire lo schema qui sotto illustrato.


Onde evitare l'eventuale allentamento dovuto alle inevitabili vibrazioni serrare bene i due dadi che fissano il bulloncino al carrello interponendo una rondella grover (rondella spaccata). In alternativa bloccare i dadi con una goccia di cianoacrilato (Attak) o usare dadi autobloccanti che si trovano facilmente nei negozi di modellismo o dai ferramenta.

I COMANDI
Il cuore del modello è tutto concentrato in quei pochi dettagli, ma importanti, che sono i cosiddetti comandi. Il motore è, anche lui, molto importante perché favorisce la trazione, ma il comando del profondità è fondamentale perché consente il controllo del modello e permette le varie evoluzioni.
Per la realizzazione dei comandi sono necessari:
1) due barrette di filo di acciaio armonico da 1 mm
2) una barra di acciaio armonico da 2,5 mm.
3) una squadretta triangolare o a T da fissare all’ala
4) una
piccola squadretta da fissare al timone di profondità.
Servono poi: una pinza a becchi tondi ed una a becchi piatti e un buon tronchesino per tagliare l’acciaio.

La squadretta, di plastica o di metallo, di forma triangolare o a T va imperniata in un preciso punto dell’ala. Il movimento rotatorio della squadretta trasmette all’asta di comando, che è di acciaio da mm 2,5, un movimento “avanti e indietro”. Questa asta di comando è collegata posteriormente ad una levetta, detta anche questa squadretta, fissata solidalmente con la parte mobile del profondità o elevatore. Si ottiene così la posizione di “cabrata” (parte mobile alzata verso l’alto) o di “picchiata” (parte mobile rivolta verso il basso). Le foto sono abbastanza chiare ed eloquenti.
Dalla squadretta posta sotto l’ala partono i due cavi di acciaio armonico da 1 mm. Con le pinzette a becchi tondi e piatti, e con un po’ di buona volontà, si cerchi di piegare l’acciaio così da realizzare i cosiddetti “moschettoni”. E’ intuitivo che i moschettoni servono ad agganciare l’acciaio alla squadretta stessa. Far quindi passare i cavetti nei due piccoli fori del guidacavi posto all’estremità della seminala interna. Bloccare la parte mobile del timone di profondità in posizione perfettamente piana, con un paio di mollette da bucato, e si realizzino gli altri due moschettoni di uguale lunghezza che serviranno poi da aggancio ai cavetti di comando collegati a loro volta con la manopola impugnata dal pilota.
Tutta la sequenza delle fasi di realizzazione dei comandi è illustrata molto bene nel dettaglio riportato sul disegno.


La squadretta di alluminio autocostruita, quella di plastica in commercio, la squadrettina in nylon da fissare al timone di profondità e le barrette di acciaio armonico.
La soluzione con la squadretta in alluminio adottata su precedenti Cocco Bill.
La squadretta in plastica con la barretta di acciaio inserita pronta per essere infilata nel perno fissato all'ala.

In alcune foto si nota inoltre come la barra di trasmissione del comando, realizzata con l’acciaio da mm 2,5, presenti qualche strana piega e ondulazione. La spiegazione del perché è ovvia. Nella quasi impossibilità che si riesca a piegare le due estremità con quella assoluta precisione che coincide con squadretta perfettamente centrata e comando perfettamente a zero (quindi nessuna sfasatura verso l’alto o verso il basso rispetto al punto neutro che equivale al perfetto allineamento della parte mobile con quella fissa del profondità) è consigliabile fare in modo che sia un po’ più lunga, senza esagerare però. Con qualche piccola piega di riesce ad ottenere l’allineamento o azzeramento, senza impazzire più di tanto.
Chi ha capacità ed è un patito della perfezione assoluta può invece cimentarsi, facendo prove e misurazioni, fin quando riesce a realizzare la barra di rinvio in maniera perfetta. Ad ognuno la libertà di cimentarsi come è più capace. L’importante è arrivare concretamente al risultato finale.
Nelle foto sono evidenziate anche le due soluzioni di squadretta di comando posta sotto l’ala. La prima utilizzando una squadretta di plastica che sino a qualche tempo fa si trovava nei negozi di modellismo. La seconda, in duralluminio, è stata realizzata ritagliandola dallo stesso materiale utilizzato per le gambe del carrello. La squadrettina posta invece sotto il timone, è di quelle utilizzate per i comandi dei modelli RC. Il fissaggio è semplicissimo. Unica avvertenza è quella di allargare con attenzione il foro per via della barra di acciaio prevista per il rinvio che è di mm 2,5. E’ consigliabile, per i primi voli agganciare questa barra in un foro più distante dal punto di cerniera. L’escursione del profondità sarà più ridotta, ed il volo del modello meno scattante e nervoso. Una volta appresa la tecnica, sarà possibile spostare l’aggancio in un secondo foro più vicino al punto di cerniera. Le prestazioni del modello saranno indubbiamente più brillanti e permetteranno di effettuare anche qualche fondamentale figura acrobatica.

I moschettoni ricavati dalla barrette di acciaio da 1 mm dal lato squadretta (a sx) e dal lato aggangio cavetti che collegheranno il modello alla manopola di comando (a dx).
L'aggancio della barra di comando di acciaio da 2,5 mm alla squadrettina fissata al timone di profondità.
Vista complessiva del comando al timone.
Notare la barra piegata come spiegato nel testo.

Per l'utilizzazione delle squadrette a voi la scelta, unita alla fortuna di trovare questi accessori in qualche fondo di magazzino dei vari negozi. La ditta OLIMPIC, ormai unica in Italia, ha in catalogo, oltre che ad alcune scatole di premontaggio, del materiale per il VVC fra cui squadrette, serbatoi, manopola regolabile, matassine dei cavi di comando.
In pratica è tutto quanto serve per completare il “nostro” COCCO BILL, per poterlo mettere in condizioni di volare.

MOTORE E SERBATOIO
In fase di realizzazione della fusoliera si era già provveduto a praticare lo scasso con i quattro fori per il fissaggio del motore scelto. E' ora giunto il momento di installare il nostro motore alla fusoliera con le quattro viti da 3mm (3MA), meglio ancora se a brugola e con dadi autobloccanti.

Attenzione: per assicurare un buona trazione sui cavi è opportuno che il motore venga disassato leggermente verso l’esterno del cerchio di volo. In poche parole è sufficiente inserire una rondella sotto al motore nei due bulloni anteriori. Con il motore in posizione orizzontale le rondelle devono essere interposte nei bulloni superiore ed inferiore. La foto da una buona idea del “disassamento” verso l’esterno del cerchio di volo.

Il motore usato, nel presentare questo COCCO BILL, è l’ OS .15 LA (il 15 sta per indicare la cilindrata di cc 2,5). In precedenti realizzazioni si erano adoperati altri motori, ormai quasi introvabili quali i diesel G.30 e G 20 D, ed i glow G20/15 -G20/19 e G20/23.
Sappiamo che ci sono molti modellisti che ancora hanno questi ottimi motori nelle proprie collezioni.
E’ sempre possibile recuperarli e riutilizzarli. Farebbero sempre una degna figura!!! Altri ottimi motori reperibili sul mercato, anche se con una certa fatica, sono i MAGNUM , i TUNDER TIGER (tutti con candelina Glow), ed il Diesel PAW .15 e .19 molto regolari ed affidabili. I motori ad autoaccensione, o DIESEL, sarebbero più pratici, ma è problematica la preparazione della miscela che prevede l’uso dell’etere solforico di difficile acquisto per i comuni mortali. Si è quindi optato per l’uso dei GLOW come è stata, appunto, la scelta dell’OS 15. Lo si trova facilmente anche se, purtroppo, in versione RC.
Basta bloccare il tamburo del carburatore in posizione di tutta apertura, e non ci sono problemi. Di tale motore esiste anche la versione STUNT (ovvero con venturi e carburatore normale) proprio per il VOLO VINCOLATO CIRCOLARE, unitamente a cilindrate maggiori quali il 40 (6,5cc), il 46 (7,5cc) e addirittura il 60 (10cc) reperibili, però, solo oltre oceano in quanto da noi inspiegabilmente non importati.
Una volta sistemato il motore si fissi anche il silenziatore, ormai indispensabile ed obbligatorio, e si proceda alla sistemazione del piccolo serbatoio. Come è riportato sul disegno, nel nostro caso abbiamo utilizzato uno di quei serbatoi che la ditta AEROPICCOLA di Torino aveva in catalogo anni fa. Chi lo volesse realizzare deve procurarsi della bandella stagnata o del lamierino di ottone di 3 - 5 decimi e uno spezzone di tubetto di ottone da 2,5 mm.
Si tratta di un serbatoio a forma pentagonale (le misure sono riportate sul disegno) con i tubetti di riempimento e di sfiato e quello di pescaggio della miscela fissati in posizione con qualche goccia di saldatura a stagno prima di fissare, a loro volta, le due testate di chiusura sempre con un filo di saldatura a stagno.

Ad ogni buon conto certi piccoli serbatoi in Plastica da RC possono andare bene. L’OLIMPIC, come già detto, ha in catalogo alcuni serbatoi specifici per il VVC. Nel nostro caso sarà opportuno contenere la capacità del carburante entro i 30/40 cc. Un serbatoio più grande prolunga di molto il volo e per incominciare è preferibile avere tempi brevi per un pilotaggio più tranquillo e meno stressante.
Il fissaggio del serbatoio, come si vede, è stato ottenuto con grossi elastici. Per evitarne spostamenti e slittamenti si è provveduto ad incollare due listelli di balsa contro la fusoliera creando così una sede precisa. E' possibile fissare il serbatoio con una fascetta realizzata in lamierino bloccando il tutto con due viti. Ad ognuno la libertà di scegliere la soluzione a lui più pratica e congeniale.

Attenzione:
Preoccuparsi di posizionare la mezzeria del serbatoio (ovvero il tubetto di alimentazione) all’altezza della mezzeria del carburatore, così da avere la stessa identica regolarità di funzionamento in ogni assetto di volo sia in quello dritto che nell’eventuale volo rovescio, ovvero con il modello con le ruote rivolte verso l’alto.
A questo punto, non rimane che appiccicare stemmi, decalcs o adesivi, per una personale decorazione, ed il modello è veramente finito!

IL CENTRAGGIO STATICO
E’ tuttavia indispensabile fare un'ultima fondamentale ed importante verifica e controllo. Bisogna, in buona sostanza, equilibrare il modello o, più correttamente, ricorrere al centraggio statico.
Sul disegno, nella vista della fusoliera, poco sopra l’ala è segnato un circoletto con le lettere C.G. Segnare con un pennarello questo punto sulla fusoliera. Si trova a 5 cm dal bordo d’entrata dell’Ala.

Con la mano destra, soppesandolo con le dita, controllare l’assetto.

Se abbassa di molto il muso il modello è picchiato.
Se sta, viceversa, con il muso verso l’alto il modello è cabrato.
La posizione corretta, come è evidente dalla foto, è quella in cui il modello è praticamente orizzontale, semmai con una leggerissima tendenza del muso verso il basso.
E’ quasi impossibile pensare che il modello, una volta ultimato, sia centrato perfettamente. I diversi pesi dei materiali e dei motori impiegati portano alla ovvia necessità di correzioni che si ottengono incollando piccoli spezzoni di lastrina di piombo, del tipo di quelle usate per l’equilibratura delle ruote delle auto, o in punta o in coda, alla fusoliera. Con tutta probabilità il modello risulterà picchiato, quindi il piombo dovrà essere fissato in coda, con cianoacrilica o colla epossidica, sino ad arrivare all’assetto ottimale.

Comunque è sempre meglio avere un modello leggermente picchiato che cabrato, evitando così spiacevoli inconvenienti, specie nei primi voli e per chi sta imparando.
Per un centraggio adatto ad un principiante si consiglia di portare il punto di riferimento a 4 cm dal bordo d’entrata dell’ala.

CON QUESTE ULTIME ANNOTAZIONI SIAMO ARRIVATI VERAMENTE AL TERMINE DELLA REALIZZAZIONE DEL COCCO BILL.
Il lavoro in laboratorio è terminato!!
Non rimane quindi che preparare l’occorrente per presentarsi in campo per il volo di collaudo.
Di queste cose ne parleremo in una apposita appendice.

Importante:
E’ CONSIGLIABILE RICORRERE ALL’AIUTO DI UN ESPERTO.
Bisogna avere un aiutante e, cosa fondamentale, utilizzare spazi erbosi, possibilmente campetti da calcio di periferia, salvo avere la possibilità di frequentare certe piste predisposte per il Volo Vincolato Circolare che sono gestite da alcuni gruppi, e assicurarsi
che non ci siano linee elettriche nelle vicinanze.

Se vuoi vedere alcune fotografie con i modelli realizzati dall'autore di queste lezioni e dai suoi collaboratori vai alla Piccola Galleria Fotografica del Cocco Bill.

Per rendere meno "traumatica" la fase del collaudo in volo del modello la FIAM, in occasione dell'Hobby Model Expo che si svolgerà a Novegro (prossimità aeroporto di Linate - Mi) il 28 Settembre 2003, invita tutti coloro che hanno costruito il Cocco Bill a presentarsi con il modello.
Il collaudo verrà effettuato con l'aiuto di esperti aeromodellisti che controlleranno che tutto sia a posto prima della prova di volo e che saranno a disposizione anche per l'insegnamento delle prime nozioni di pilotaggio.
Telefonate in FIAM allo 02/29062705 per ricevere il biglietto d'ingresso gratuito (solo possessori modello).

 
Arrivederci a presto con l'appendice per il volo di collaudo.