Scuola di aeromodellismo FIAM
via Internet

La costruzione di un serbatoio in lamierino per V.V.C.
Tratto dal libro "Modelli Volanti in Volo Circolare Comandato"
di Loris Kanneworff


Il serbatoio è un accessorio evidentemente indispensabile per ogni motore a scoppio. Solo alcuni motori di piccola cilindrata sono muniti di serbatoio incorporato, che è però di tipo adatto per soli modelli a volo libero e semplici modelli in volo circolare, senza pretese acrobatiche e velocistiche. In tutti gli altri casi il serbatoio deve essere realizzato dal costruttore del modello, oppure acquistato separatamente, se fra i tipi commerciali se ne trova uno rispondente alle proprie esigenze.
Per ora non ci soffermeremo sui serbatoi usati per i modelli da gara, che verranno descritti negli appositi capitoli, ma ci limiteremo ad illustrare qualche principio generale ed il sistema di realizzazione. Il materiale da usare è lamierino di ottone o ferro stagnato (latta) da 2-3 decimi di millimetro di spessore (reperibile in commercio o ricavabile da vecchie scatole). Non si usa invece il lamierino di alluminio, per la difficoltà di saldarlo. Evitare comunque, specie sui modelli da gara, l’uso di lamierino troppo sottile e poco rigido, per evitare vibrazioni che tendono a formare bolle d’aria che, aspirate dal motore, ne provocherebbero un funzionamento intermittente.

Fig. 19: Il tipo più semplice di serbatoio, a parallelepipedo, con lo sviluppo del lamierino necessario per la sua realizzazione, che reca anche due orecchiette per il fissaggio con viti al modello. Nel serbatoio sono inseriti tre tubetti di ottone con diametro interno di 2 mm ed esterno di 3 mm. Di essi uno viene collegato, mediante un tubetto di plastica flessibile, al carburatore, e serve per l'alimentazione del motore. Gli altri due servono per l'introduzione della miscela (rifornimento) e l'uscita dell'aria (sfiato) e sono usabili indifferentemente per l'uno o per l'altro scopo, tanto che spesso vengono chiamati ambedue tubetti di sfiato. Durante il volo basterebbe un solo tubetto di sfiato, per fare entrare l'aria al posto della miscela consumata (altrimenti il motore non potrebbe più aspirare e si arresterebbe). Però si avrebbero difficoltà per il rifornimento e bisognerebbe staccare il tubetto di alimentazione per fare uscire l'aria, per cui è più comodo avere due tubetti.

Il serbatoio illustrato in fig. 19, con i due tubetti di sfiato disposti sulla faccia superiore, va bene per il rodaggio, nonché per modelli scuola, purché il tubetto di alimentazione peschi internamente nell’angolo posteriore, in basso ed esterno rispetto alla circonferenza descritta dal modello. Ciò in quanto la miscela, oltre alla forza peso, è soggetta, durante il volo, alla forza centrifuga, per cui il suo livello, anziché orizzontale, diviene obliquo, avvicinandosi alla posizione verticale, in misura tanto maggiore quanto più elevata è la velocità del modello (fig. 20). Inoltre durante le accelerazioni (specie in decollo) la miscela tende a spostarsi verso la parte posteriore del serbatoio, a causa della sua inerzia. La posizione dei due tubetti di sfiato non è determinante, ma è preferibile disporli verso la parte anteriore interna del serbatoio, che resta vuota di miscela durante il volo.

Fig. 21: il serbatoio illustrato in fig 19, adatto per imodelli scuola, non lo è invece per i modelli acrobatici, in quanto in volo rovescio si avrebbe fuoriuscita di miscela dai tubetti di sfiato, mentre il tubetto di alimentazione non pescherebbe miscela.

Un serbatoio di questo tipo non è però adatto per fare delle manovre acrobatiche, e particolarmente per il volo rovescio. Pertanto per i modelli acrobatici si usano serbatoi con una forma diversa, e soprattutto con una differente disposizione dei tubetti, come quelli illustrati nelle figure 22 e 23 (che ne indicano anche le varie fasi di realizzazione), i cui principi di funzionamento verranno spiegati meglio nel capitolo dedicato agli acrobatici.




La capacità del serbatoio deve essere adeguata alla cilindrata del motore ed alla durata di funzionamento desiderata. Per avere una durata di 3-4 minuti, ottima per modelli scuola e da allenamento, occorrono circa 10 centimetri cubici di miscela per ogni centimetro cubo di ciindrata del motore, nel caso di motori diesel, e 15 cmc., sempre per cmc. di cilindrata, per i motori glow. Daremo poi delle indicazioni più precise per i modelli da gara.
La capacità del serbatoio si calcola come quella del volume di un qualsiasi corpo solido (nel caso di un parallelepipedo moltiplicando base per altezza e per lunghezza). In qualche caso la forma e le dimensioni del serbatoio sono legate allo spazio utile all’interno della fusoliera del modello, quando non sia possibile adattare quest’ultima al serbatoio.
Il tubetto di alimentazione viene generalmente tagliato diagonalmente alla sua estremità interna (per favorire i pescaggio della miscela), che viene tenuta staccata di due-tre millimetri dalla parete del serbatoio, e viene talvolta ricoperta con un pezzetto di reticella metallica, che ostacola l’aspirazione di bolle d’aria (non deve avere la funzione di filtro, come alcuni credono, perché altrimenti le impurità si accumulerebbero nel serbatoio; la miscela deve essere, filtrata prima di introdurvela!). Lo stesso tubetto di alimentazione deve fuoriuscire dal serbatoio per almeno un centimetro, per favorire l’innesto del tubetto di plastica di collegamento al carburatore.

La lunghezza dei tubetti di sfiato deve invece essere tale - se il serbatoio è chiuso nella fusoliera - che possano entrambi fuoriuscire all’esterno di essa, sia per facilitare il rifornimento, sia per evitare che quando si fa il « pieno », l’eccesso di miscela che esce dal secondo tubetto, vada ad impregnare le strutture, indebolendole ed appesantendole.
Come già detto a proposito del banco prova, il serbatoio deve essere il più possibile vicino al motore, e con la sua mezzeria alla stessa altezza dello spruzzatore del carburatore, affinché la carburazione del motore risenta il meno possibile delle variazioni di livello dovute al graduale consumo della miscela e dei cambiamenti di assetto del modello. Ritorneremo comunque su questo argomento nei successivi capitoli, dando anche indicazioni per quanto riguarda la posizione laterale del serbatoio.
Circa la costruzione del serbatoio, le figure 22 e 23 sono più chiare di qualsiasi descrizione. Per le saldature usare un saldatore elettrico che si scaldi bene (almeno 60/70 Watt, ndr), in modo che lo stagno risulti scorrevolissimo. Pulire le parti da saldare con pasta stagna.
Lo stagno per saldare (che in realtà è una lega di stagno e piombo) si trova presso i ferramenta in bacchette o in fili già contenenti il disossidante. Negli stessi negozi si trova pure la pasta salda, il cui eccesso deve essere eliminato dopo la saldatura, mediante acqua e sapone, perchè altrimenti corroderebbe il lamierino.
Se occorre piegare i tubetti, è bene prima scaldarli sopra una fiamma, in modo che si «cuociano »; potranno così subire qualsiasi piegatura senza schiacciarsi o rompersi (scaldare la parte da piegare fino a farla diventare rossa, lasciare raffreddare all'aria indi procedere alla piegatura. Onde evitare un eventuale schiacciamento del tubetto, lo si può riempire con della sabbia fine che verrà tolta dopo la piegatura, ndr).
Prima di installare il serbatoio sul modello, è opportuno provarne la tenuta. Pertanto si collegano i due tubetti di sfiato con un pezzo di tubetto di plastica; se ne applica un altro più lungo al tubetto di alimentazione e si immerge il serbatoio nell’acqua, tenendolo immerso a forza, dato che tenderà a galleggiare. Soffiando nel tubetto di alimentazione, ogni eventuale perdita verrà rivelata da un flusso di bollicine d’aria, e potrà quindi essere eliminata ripassando dello stagno sul punto difettoso.